Who are we?

Innanzitutto andare in Africa a lavorare come medico senza un periodo di osservazione/tirocino , è un avventura che potrebbe diventare controproducente. Nel mio villaggio la maggioranza delle persone non ha mai visto un medico, quindi le patologie possono essere dalle banale sintomo della malaria alla rottura dell’utero. Serve pertanto una preparazione rigorosa; nel 2003 ho inoltrato delle domande ad alcune ONG Italiane che operano nel mio paese per fare effettuare un tirocino a mie spese ma nessun mi ha risposto. Non so per quale motivo. Dopo questo rifiuto, ho pensato di fare un po’ di pratica in Italia.

Alla fine del 2003 sono venuto a Sondrio, ho imparato molte cose in campo di medicina interna che non avrei mai pensato di imparare in un ospedale universitario. Nonstante questa sicurezza, ho bisogno ancora di approfondire i miei studi.

L’attività medica che inizieremo nel mio villaggio sarà rivolta alla medicina generale (Medico di base). Per quanto riguarda patologie ginecologiche, chirurgiche e ortopediche mi affiderò ai colleghi che verranno dall’Italia a routine. Approfitteremo della presenza dei medici Italiani per apprendere il più possibile, affinché possiamo un domani colmare l’eventuale vuoto durante l’assenza di qualche specialista.

Sono l’unico rimasto di quattro fratelli; tre sono morti prima di raggiungere il primo ano di vita. Da quando ero un ragazzino, il mio sogno è stato quello di scoprire la causa della morte dei miei tre fratelli e non c’era modo migliore a tal fine diventare un medico. Tornare in Africa dall’Europa in questi tempi è già una vittoria e una speranza per il popolo Africano, ma per me non basta. Bisogna andare nei Villaggi, specialmente se sei un medico.

La scelta di voler lavorare nel villaggio non è preso a caso, vorrei riportare nei villaggi i valori fondamentali dopo che l’esodo verso le città li ha impoveriti e quasi spopolati, sicuramente sfiancati. In parole povere il villaggio chiama la gente indietro. Nel mio caso ci sono due motivi per cui desidero lavorare proprio nel mio villaggio Lafon. In primo luogo perché sono il primo medico che proviene da questo villaggio, che è uno dei posti meno sviluppato in tutto il paese per motivo etnico - politico. Ho degli obblighi morali ed etici di condividere la mia professione con questa gente che è l’ultima degli ultimi. Il secondo motivo è quello di eliminare le barriere culturali che potrebbe esistere se provenissi da un luogo diverso. Se insisto a voler lavorare nel mio villaggio non significa che non sono disposto ad andare in qualsiasi villaggio dove hanno bisogno di un aiuto. Un medico è per tutti, ma non puoi pulire la casa di qualcuno se la tua non è pulita.
 

Avendo descritto come penso del mio futuro in modo semplice di un ragazzo del villaggio non mi resta altro che dirvi che sarò un medico per il villaggio. Unisciti a noi se sei un infermiere, un medico, uno studente di medicina, un agronomo o qualsiasi persona che vuole dare qualcosa a qualcuno.
Grazie di Cuore.